E' in vigore nella regione Lazio la Legge Regionale n.10 del 02-04-2003, secondo la quale, nelle aree naturali protette individuate dal piano regionale, è vietata qualsiasi attività edilizia.
Dai discorsi affrontati nell'ultimo incontro in fondazione, emerge che tale attività minaccia comunque il parco di Veio. Questo ha indotto una riflessione sull'edilizia in tutta la campagna laziale, e sulle problematiche che coinvolgono il paesaggio dell'intera regione.
"Le città si mangiano il terreno agricolo. Sembra che quei terreni intorno alle città stiano lì ad aspettare. Se producono agricoltura, se sono paesaggio, valgono poco, se si decide di costruirci sopra, all'improvviso valgono di più.[...]"
Questo emerge dall'indagine Il male comune, condotta da Michele Buono e Piero Riccardi ed andata in onda su Rai3 nella puntata di Report del 31-05-2009.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-65b551de-163c-438a-a4ec-d7f1bcc8b383.html?p=0
Alla luce di questo video, rileggo alcune parole di Massimo Venturi Ferriolo:
"Paesaggio non è una nozione. Eric Dardel lo considera espressione fedele dell'esistenza: una verità rivelata nel paesaggio, non come teoria geografica o valore estetico. Per gli antichi era l'ambito complessivo della vita umana."
Conclusioni tutt'altro che rosee.
Se il cemento modifica il paesaggio urbano alienandone i confini e facendolo sconfinare nella campagna, allo stesso modo annulla la campagna rendendola periferia urbana. Il risultato è un non luogo. E' lasciare che l'ambito complessivo della vita umana sia nient'altro che grigio.
...Che lo sguardo dell'arte non possa cambiare questi colori?
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Grazie Letizia, assolotamente necessario parlare di speculazione edilizia se si vuole indagare il paesaggio, come era anche venuto fuori dal nostro incontro di domenica.
RispondiEliminaSenza neanche andare in additamenti retroattivi e' comunque dovuto uno sguardo alle realta' di economia immobiliare delle periferie, dove la Fondazione risiede, per avere una visione completa delle forze agenti nel paesaggio, alcune delle quali alterano le relazioni e le dinamiche umano-naturali a ritmi molto veloci.
L' Arte praticata come strumento di analisi e presentazione della realta' da punti di vista moltplici e/o concettuali puo' anche essere uno strumento mediatico di denuncia e riflessione.
Come abbiamo discusso domenica pero' l'interesse artistico verso una particolare area puo' anche essere deleterio e assecondato come tramite nei processi di gentrificazione (vedi link). Ma non sempre, e non comunque senza aver creato coesione sociale prima di essere vittima del processo stesso.
http://it.wikipedia.org/wiki/Gentrificazione