giovedì 3 giugno 2010

LA VIA DEI CANI

Testo scritto in occasione del progetto “Lanscape Joining The Dots” - 16 maggio 2010


Anche noi esseri umani siamo animali. Come loro, nel corso dei secoli ci siamo modificati ed evoluti rapportandoci e confrontandoci con l’ambiente circostante; ciò che da essi ci distingue è stata la parola (il linguaggio) con cui “diciamo” la nostra capacità di “intendere e di volere”. Aristotele diceva: “L’uomo è un animale parlante” .

E’ questa che ci ha portato ad avere con gli animali un atteggiamento di superiorità. L’uomo ha sfruttato gli animali per il proprio sostentamento; questi ultimi hanno perso nel tempo la loro natura istintiva a selvaggia: sono stati trasformati in animali domestici. Oggi con l’innovazione tecnologica sono ulteriormente state modificate le loro abitudini alimentari come anche le loro caratteristiche fisionomiche. Siamo anche arrivati a imporci sulla genetica degli animali tagliando loro orecchie, code e stabilendo l’accoppiamento tra animali di una stessa razza. La loro libertà originaria è stata limitata, trasformata, annullata. Ciò che non siamo riusciti ancora a modificare, è tuttavia la loro capacità di relazionarsi con l’ambiente. “La via dei cani” ne è un esempio: se pur addomesticato e costretto entro i limiti imposti dai recinti, questo animale, il cane, riesce a conservare la propria natura e il proprio istinto percorrendo territori e creando strade. Le strade si formano giorno per giorno, ripetendo lo stesso itinerario per abitudine, con il risultato di avere a disposizione vie più facilmente praticabili, sicure, già provate. Così facevano i cani prima di diventare gli animali domestici che conosciamo e così continuano a fare animali che in altri luoghi vivono ancora allo stato brado. (Valentina Lanzara)




Nessun commento:

Posta un commento