martedì 25 maggio 2010

CORNACCHIA


Testo scritto in occasione del progetto “Lanscape Joining The Dots” - 16 maggio 2010



In questo punto, una mattina di fine marzo, è stato ritrovato morto un esemplare di Corvus corone cornix, noto anche come Cornacchia Grigia. Il ritrovamento, tutt’altro che straordinario data l’abbondanza di questa specie nel centro Italia, ha rappresentato un esemplare punto di riflessione sul tema della morte.
La cultura occidentale (e i suoi modelli), impegnata con tutte le sue forze a dominare l’irrazionalità, è inevitabilmente modellata da un antropocentrismo che snatura la morte come parte del processo vitale, e la inscrive in una dimensione cultuale.
Quanto detto è di fatto la negazione della morte, da parte dell’uomo politico, come negazione stessa del corpo e della nostra radice biologica,
tipico delle religioni, al quale si contrappone il razionalismo scientifico.

Nonostante quanto detto, è indubbiamente suggestivo osservare le specie animali e vegetali compiere il loro ciclo vitale. L’intimo rapporto tra l’ontogenesi ed il ciclo evolutivo di un singolo essere vivente, mostra una mappa chiara di come le specie ritualizzano, in modo più o meno cosciente, ogni fase della loro esistenza. Per quando riguarda l’uomo, il corollario del proprio ciclo vitale biologico è legato alle credenze, agli usi e costumi delle diverse realtà sociali, le quali sconosciute al mondo animale e vegetale, sono sostituite da comportamenti istintivi dettati quasi unicamente dal processo evolutivo.

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