lunedì 19 aprile 2010

Incontrando i botanici


Un fantastico fine settimana, ricco di stimoli e discussioni.
Domenica si e' organizzato un incontro in Fondazione con due persone squisite, ricche di sapere locale sul paesaggio, e veramente disponibili a discuterne gli aspetti:
Maria Elisabetta Aloisi Masella
Operatrice presso l’Orto Botanico di Roma dal 1984, collabora da diversi anni con il Corpo Forestale dello Stato e l’ Università “Sapienza” di Roma. Ha partecipato come ospite a diverse trasmissioni televisive sul tema della botanica, e si è occupata dell’organizzazione di convegni e seminari sul tema.
Dal 2009 collabora alla realizzazione di visite didattiche presso il Parco Naturale di Veio.
Francesco De Santis
Ingegnere attivo da anni nel campo della botanica e dell’agronomia con specifico interesse per lo studio delle palme e del loro ecosistema. Ha lavorato in Costa d’Avorio, Liberia, Niger, Togo, Benin, Gabon, Ghana, Nigeria, Mauritania, Sierra Leone, Guinea, Francia, Belgio, Spagna, Isole Canarie, Tailandia, USA stato di N.Y., USA stato della Florida. Dal 2001 al 2005 ha tenuto lezioni e seminari presso L’università di Palermo, dipartimento di Scienze Naturali. Ha pubblicato recensioni per Il Sole 24 ore, Giornale di Sicilia, La stampa, D di Repubblica, Gardenia e Il Carabiniere.

All'incontro hanno partecipato poi anche Carla Subrizi, Gianfranco Baruchello, i membri del gruppo di lavoro che ti sta' accompagnando in questa residenza e te.

Il tema dell'incontro era di stabilire contatti piu' solidi con Franceso De Santis e Maria Elisabetta Aloisi Masella, continuando l'impegno della Fondazione, tramite il progetto Dislocazioni, di formulare una rilevanza locale nella realta' regionale dove si trova, Parco di Veio, campagna Romana a nord della citta'.
Abbiamo trovato subito punti di interessi comuni, il paesaggio che ci sta' attorno, e il dibattito ha snocciolato alcuni aspetti importanti per quanto riguarda la 'rilevanza' locale.

Per presentare il tuo ruolo in tutto questo agli ospiti hai voluto riflettere sulla tua pratica artistica, in modo da chiarire a validare il tuo processo investigativo.
Vedi l' articolo precedente dove hai riportato il tuo intervento per intero.

Ora, di qua' continuate. I discorsi sbocciati sul ruolo dell' arte nei mecchanismi della gentrificazione speculativa verranno ripresi e elaborati, la presenza del nuovo problema ecologico rappresentato dai Rincofori, insetto tropicale che sta' decimando la maggior parte delle palme dell'Europa, sara' messo in contesto in una piu' grande realta' di degrado ambientale, e il ruolo che una Fondazione artistica dedicata al paesaggio, territorio e il rapporto fra uomo e natura verra' definito e ridefinito discorso dopo discorso, discussione dopo discussione, in modo da realizzare un'arte con una rilevanza vera, non esoterica, filosofica e/o estetica.

Un'arte instigatrice e partecipe in un processo di co-adiuvazione sociale mirata a creare delle nuove dinamiche di sostenibilita'.

Tutto questo organizzando un prossimo incontro dove i partecipanti si potranno abbuffare di Misticanza, un ricetta locale che si basa su cio' che la natura offre in questa stagione.

Dettagli fra poco, ricetta qua' sotto, offerta da Federico, romano, operatore sociale che lavora con i ragazzi del campo Rom qua' a Prima Porta:

MISTICANZA

Misticanza, sta a significare mescolanza, ed e' un insieme di verdure servite crude. Le verdure non sono sempre le stesse e cambiano a seconda della stagione e della disponibilita'.
Nella misticanza entrano prima fra tutte la cicoria di campo, poi il crespigno (o crespino o lattuca pungente), il caccia-lepre, la cresta di gallo, il dente di leone (o pisciacane o tarassaco), la pimpinella, i raponzoli (o rapenzoli), l'erba noce (o erba s. pietro), la cipiccia (lattughetta o radicchiello), la valerianella (dolcetta), la papala (pianta di papavero), il cordone del frate, l'orecchio d'asino, l’indivia, l’erbanoce, la porcellana, la rughetta e i cuori di lattuga.


Nessun commento:

Posta un commento